Sunday 24 October 2010

Studenti scioperano contro le nuove riforme (di Viviana)


Sono stati circa 300 mila gli studenti che venerdì 15 ottobre si sono riuniti nelle piazze delle proprie città per dire  che l’opposizione alla riforma Gelmini continua ancora . Le motivazioni che spingono gli  studenti a ribellarsi  contro queste riforme sono diverse .Attraverso queste proteste i ragazzi vogliono ottenere l’annullamento dei tagli e la reintroduzione sul posto di lavoro di tutti i docenti precari che sono stati messi alla porta con l’eliminazione di 67.000 cattedre . In ambito politico e economico anziché spendere denaro per inutili e dannose spese militari , chiedono  un investimento ai fini culturali che potrebbe essere l’unico modo per uscire dalla crisi. Riguardo la didattica il ministro della pubblica istruzione taglia ore, aumenta studenti per classe, ma soprattutto, con la nuova riforma vi è un sistema suddiviso in biennio-triennio, da ciò scaturisce l’impossibilità di completare nei tempi stabiliti  i programmi e una rincorsa alle verifiche. Quindi richiedono  un biennio unitario affiancato a un triennio,  allo scopo di indirizzare al meglio verso la specializzazione dei percorsi formativi, per far sì che possano  accedere al mondo lavorativo e universitario con competenze adeguate. Inoltre desiderano che venga rimesso in discussione la bocciatura per le cinquanta assenze fatte nel corso dell’anno . Alle proteste la Gelmini risponde così: “la protesta mi pare riproporre vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo, di chi è contro qualsiasi tipo di cambiamento e crede di utilizzare la scuola come luogo di indottrinamento politico della sinistra.” Cicchitto afferma che “gli studenti che hanno sfilato con slogan datati per le vie della città sono contro e non per la scuola.” Infine Antonio Di Pietro , presidente dell’Italia dei valori , scrive sul suo blog che “il Ministro Gelmini sa benissimo che i tagli alla scuola pubblica sono un duro colpo sul futuro di questo paese”, e trova vergognoso il fatto che la protesta di migliaia di studenti sia stata liquidata con una sua semplice battuta . Quella di venerdì è solo la prima protesta di una lunga serie , poiché studenti , docenti , precari, sono disposti a continuare la loro protesta anche nei giorni 30 ottobre e 3 novembre .

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