Sunday 24 October 2010

"Le manifestazioni di oggi sono contro e non per la scuola”? (di Cristina)


Roma, Napoli, Palermo, Milano, Torino, Firenze,Bologna, Lecce, Catania e chi più ne ha più ne metta. Più di 300 milioni di ragazzi hanno animato il 15 ottobre queste piazze portando avanti scioperi, cortei , proteste sperando di sensibilizzare il governo e in particolare l’apparato del Ministero dell’Istruzione a rendere più efficienti le riforme applicate di recente. E’ inutile negare che queste nuove riforme definite “innovative e moderne” hanno creato una realtà alquanto drammatica ed è per questo che i ragazzi di tutta Italia, insieme ai docenti,scioperano chiedendo di essere ascoltati. Chiedono l’annullamento dei tagli iniziati con la Legge Finanziaria 133 del 2008 e la reintrodurre tutti i docenti precari che adesso si ritrovano senza lavoro in diretta conseguenza alle 67.000 cattedre che sono state eliminate. 
Al grido di “Stella Ciao” reclamano anche un piano straordinario per l'edilizia scolastica e di rispettare il diritto relativo all’acquisizione di borse di studio, di trasporti e comodato d’uso sui libri di testo. Si leggono slogan come “Partigiani della conoscenza, costruttori di libertà” sorretti da studenti che esigono di cambiare anche la politica sui cicli e la didattica date le nuove riforme che hanno portato ad una numerosa perdita di ore, all’aumento degli studenti per classe, al ruolo, reso quasi secondario, dei laboratori. Da un comunicato degli studenti si legge Vogliamo una vera riforma della scuola, che abbandoni il 'modello Gentile' di alfabetizzazione di massa, per realizzare una scuola che non miri a selezionare, ma che dia opportunità a tutti". Eppure sembra che ciò non abbia neppure toccato lontanamente il nostro Ministro dell’Istruzione che anzi afferma : "La protesta di oggi però mi pare riproporre vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo, di chi è aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento e crede di usare la scuola come luogo di indottrinamento politico della sinistra". Mariastella Gelmini infatti crede che tutte queste riforme serviranno a sostituire quelle vecchie le quali hanno portato all’indebolimento della scuola italiana in passato. Non si sa a quale riforme così dannose ella fa riferimento ma di tutta risposta il presidente dell’Italia dei Valori, Di Pietro, replica: “E' vergognoso che la protesta di migliaia di studenti, scesi in piazza questa mattina per protestare, venga liquidata dalla fautrice di questa mattanza con una semplice battuta.” Egli infatti è consapevole che tutto ciò che oggi porta dei danni all’apparato scolastico sarà “un’accetta sul futuro di questo Paese”.
Tuttavia i giovani non hanno alcuna intenzione di mollare infatti già per il 30 ottobre è prevista una nuova protesta da parte dei precari e per quanto riguarda il 3 novembre scenderanno nelle piazze gli iscritti all’Anief, gli educatori in formazione che si ritroveranno a Roma davanti al ministero.
È inutile negare che più di puntare alla creazione di una scuola di qualità, le riforme targate Gelmini tendono a essere influenzate da aziende private con l’unico obiettivo di sfruttare la cultura e le intelligenze della scuola per interessi di mercato e di tipo economico.

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