L'8 ottobre 2010 in più di 80 città italiane 300 mila studenti sono scesi nelle strade per protestare contro una cattiva gestione della scuola ,diretta dal Ministro Gelmini.
I Ragazzi di tutta l'Italia ormai stanchi ma anche impauriti per il loro futuro si fanno sentire, e provano con tutti i mezzi possibili a fermare le continue riforme che il caro Ministro ogni anno attua a discapito dei tanti professori che dopo anni di studi per laurearsi e svolgere il loro mestiere di insegnante vengono mandati a casa senza speranza nel futuro; ma quelli che più di tutti vengono sfavoriti sono gli studenti, ai quali sono stati levate molte ore di studio, tagliati i servizi e ormai si cerca anche di diminuire i numeri delle classi, infatti si è passato da una media di 18 ragazzi per classe a quella di 30, e questo rende le lezioni invivibili; ciò non può delineare le scuole italiane funzionale ma soprattutto efficaci come quelle di una volta. Ma le situazioni sfavorevoli si sono evidenziate anche per i disabili: si cerca di "discriminarli" allontanandoli dalla scuola comune e portandoli in classi che siano solo per disabili.
I finanziamenti che stanno tagliando alle scuole pubbliche saranno re-investiti per le scuole private, così che si arriverà al punto che le scuole funzionali siano solamente quelle private e solo i benestanti potranno frequentare le scuole.
E' per questa ragione che gli studenti insieme ai docenti di tutta Italia si dirigono verso il Ministero dell'istruzione per rivendicare i propri diritti ormai calpestati.Ma i ragazzi che nn si sono dati per vinti promettono che continuernno le loro proteste fino a quando il Ministro sarà disposto a abbassare la testa e ascoltare i loro diritti.
I finanziamenti che stanno tagliando alle scuole pubbliche saranno re-investiti per le scuole private, così che si arriverà al punto che le scuole funzionali siano solamente quelle private e solo i benestanti potranno frequentare le scuole.
E' per questa ragione che gli studenti insieme ai docenti di tutta Italia si dirigono verso il Ministero dell'istruzione per rivendicare i propri diritti ormai calpestati.Ma i ragazzi che nn si sono dati per vinti promettono che continuernno le loro proteste fino a quando il Ministro sarà disposto a abbassare la testa e ascoltare i loro diritti.
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