Sunday 24 October 2010

STUDENTI VS GELMINI !! (di Carmelo e Gabriele)


Venerdì otto ottobre in tutta Italia c’è stato uno sciopero nazionale per protestare contro i tagli effettuati dal governo nei confronti della scuola.
Vi sono state proteste dure ma pacifiche da Roma fino ai comuni di tutto le province del paese.
Nella capitale i manifestanti, che erano più di quindicimila,hanno occupato la parte antistante del Ministero bloccando addirittura alcune vie importanti di Roma. Subito dopo le prime ore dall’inizio della manifestazione sono arrivati i primi commenti da parte dei vari esponenti politici e anche dallo stesso ministro dell’istruzione.
Lei dichiara che gli studenti abbiano utilizzato dei  vecchi slogan e inoltre in questa nota difende la sua riforma,dicendo che è necessario riformare la scuola per migliorarla rispetto al passato. Infine ha stuzzicato l’opposizione affermando: La protesta di oggi però mi pare riproporre vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo, di chi è aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento e crede di usare la scuola come luogo di indottrinamento politico della sinistra”.
Immediata è arrivata la risposta del Pd la quale in una nota smentisce le parole del Ministro e le ”rinfaccia“alcuni problemi degli studenti come ad esempio il sovraffollamento delle classi per i tagli di cui parlavamo prima.
Questo sciopero è stato organizzato dalle varie associazioni sindacali soprattutto per il taglio di fondi nei confronti della scuola che hanno eliminato ben sessantasettemila cattedre in tutta Italia.
Un altro motivo importante riguarda la privatizzazione delle scuole;questo può soltanto peggiorare la situazione dell’istruzione perché i privati a cui saranno affidate le scuole penseranno soltanto quanto guadagnare.
Infine questo è stato uno di tanti scioperi che verranno;infatti sabato trenta ottobre e mercoledì tre novembre sono stati indetti altri due scioperi per contestare la riforma .

Contro la riforma Gelmini ... Battaglia persa ? (di Bruno)

DA QUANDO E' STATA ELETTA DALLA CAMERA DEI DEPUTATI NEL 2008, IL MINISTRO MARIASTELLA GELMINI, CON IL DECRETO-LEGGE 169 DEL 1° SETTEMBRE 2008  " DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI ISTRUZIONE ",  PIU' COMUNEMENTE CRITICATO COME LA "RIFORMA GELMINI", HA SCATENATO NEL PANORAMA SCOLASTICO ITALIANO IL CAOS ! ;  MA NON SONO SOLTANTO GLI ALUNNI A PROTESTARE CON SCIOPERI OCCUPAZIONI E CORTEI , MA ANCHE IL PERSONALE A.T.A. E I DOCENTI CHE HANNO A LORO VOLTA MANIFESTATO LO "SDEGNO"  PER UN DECRETO CHE RENDE LECITE CLASSI DI TRENTA ALUNNI E PERDITE DI POSTI DI LAVORO PER COLLEGHI GIOVANI E PREPARATI.
DA LE GRANDI CITTA' COME ROMA E MILANO, AI PICCOLI PAESINI DI PROVINCIA, LE SCUOLE HANNO PROTESTATO UNITE LA RIFORMA DEL MINISTERO, CHE PERO'SEMBRA OLTREMODO INDIFFERENTE ALLE INCESSABILI PROTESTE.
MOLTI LA DEFINISCONO UNA BATTAGLIA PERSA, PERCHE EFFETTIVAMENTE IL  MINISTRO E LA SUA RIFORMA CONTINUANO INDISTURBATI IL LORO CAMMINO TRA LE URLA DELLE PROTESTE E IL DISPREZZO UNANIME DEI DOCENTI ITALIANI.   

La Difesa dei diritti della scuola pubblica (di Guido)

L'8 ottobre 2010 in più di 80 città italiane 300 mila studenti sono scesi nelle strade per protestare contro una cattiva gestione della scuola ,diretta dal Ministro Gelmini.
I Ragazzi di tutta l'Italia ormai stanchi ma anche impauriti per il loro futuro si fanno sentire, e provano con tutti i mezzi possibili a fermare le continue riforme che il caro Ministro ogni anno attua a discapito dei tanti professori che dopo anni di studi per laurearsi e svolgere il loro mestiere di insegnante vengono mandati a casa senza speranza nel futuro; ma quelli che più di tutti vengono sfavoriti sono gli studenti, ai quali sono stati levate molte ore di studio, tagliati i servizi e ormai si cerca anche di diminuire i numeri delle classi, infatti si è passato da una media di 18 ragazzi per classe a quella di 30, e questo rende le lezioni invivibili; ciò non può delineare le scuole italiane funzionale ma soprattutto efficaci come quelle di una volta. Ma le situazioni sfavorevoli si sono evidenziate anche per i disabili: si cerca di "discriminarli" allontanandoli dalla scuola comune e portandoli in classi che siano solo per disabili.
I finanziamenti che stanno tagliando alle scuole pubbliche saranno re-investiti per le scuole private,  così che si arriverà al punto che le  scuole funzionali siano solamente quelle private e solo i benestanti potranno frequentare le scuole.
E' per questa ragione che gli studenti insieme ai docenti di tutta Italia si dirigono verso il Ministero dell'istruzione per rivendicare i propri diritti ormai calpestati.Ma i ragazzi che nn si sono dati per vinti promettono che continuernno le loro proteste fino a quando il Ministro sarà disposto a abbassare la testa e ascoltare i loro diritti.

Il popolo italiano non si arrende agli attacchi del ministro: slogan, grida e cortei animano le piazze italiane. (di Silvia)


"Bisogna avere il coraggio di cambiare. E' indispensabile proseguire sulla strada delle riforme: dobbiamo puntare a una scuola di qualità, più legata al mondo del lavoro e più internazionale",  - è questa la risposta del Ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, contro tutti coloro che venerdì 8 ottobre sono scesi nelle piazze italiane per protestare. 
In 50 città d’Italia,fra cui Roma, Napoli, Milano, Bologna, Lecce, non solo studenti, docenti e precari, ma anche ricercatori, associazioni dei genitori dei disabili e il personale ATA, rivolgono la loro rabbia verso una  donna, che ritiene di “ far del bene” alla scuola italiana, già debole nel passato. Una giornata tranquilla  in tutte le città a parte Torino e Milano, dove sono intervenute le forze dell’ordine. Un ministro che si è opposto all’incontro di una delegazione, ritenendo che questo “stupido” sciopero non è stato fatto per difendere la scuola e l’istruzione pubblica, ma che è una strumentalizzazione da parte della sinistra, una sorta di propaganda  politica. 
Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl, aggiunge che queste proteste, fra slogan, cortei e grida, sono contro e non per la scuola. Nonostante l’indifferenza del ministro Gelmini gli italiani, lottano per una nuova  riforma che possa migliorare le ”nostre” scuole, con l’aumento delle ore, la diminuzione degli alunni per classe, l’assegnazione di cattedre, con l’opportunità dei  precari di lavorare, con la diminuzione di tagli iniziati con la Legge Finanziaria 133 del 2008, con l’approvazione di una Legge Quadro sul diritto allo studio per borse di studio, chiedendo in fine  forti investimenti sull'edilizia scolastica. 
Non è che solo l’inizio di una protesta che continuerà a manifestarsi fino a quando il popolo italiano non avrà ricevuto delle risposte da parte di coloro che detengono il potere.

I rischi delle manifestazioni 8 ottobre: sciopero studentesco L’opposizione alla riforma della scuola continua (di Giulia)


Nelle ultime manifestazioni hanno partecipato, secondo gli organizzatori, almeno 300mila persone in oltre ottanta città contro il Ministero della Pubblica Istruzione. Hanno scioperato studenti, docenti, ricercatori, precari, associazioni dei genitori dei disabili per disapprovare le nuove riforme.
A Roma, 35mila individui si sono riuniti nel piazzale Ostiense per dirigersi verso il ministero dell’Istruzione in viale Trastevere. Una delegazione ha chiesto di essere ricevuta dal ministro Gelmini, che tuttavia ha rifiutato l'incontro.
Si sono tenute manifestazioni a Napoli, Milano, Torino, Palermo, Firenze, Bologna, Catania, ma anche nelle cittadine di provincia.
Le proteste possono creare dei disagi e tensioni.
L’8 ottobre, a Milano, circa 300 studenti si sono allontanati dal corteo diretto al Provveditorato per raggiungere la Statale, dove tenere un'assemblea spontanea. Essi hanno spruzzato spray irritante sugli agenti e un funzionario, colpito agli occhi, è stato portato in ospedale. Alcuni ragazzi dei licei e precari sono stati portati via dalla polizia.
Anche a Torino sono stati lanciati fumogeni e bottiglie contro la polizia, ma senza gravi conseguenze.
La scuola punta ad essere influenzata e gestita da interessi di aziende ed enti privati che hanno l'obiettivo di sfruttare la cultura e le intelligenze della scuola per interessi di mercato e per profitti economici.
Gli studenti chiedono l’annullamento dei tagli e la reintroduzione sul posto di lavoro dei docenti precari.
Invitano anche ad aumentare le spese per l’istruzione, credendo che possa essere l’unico modo per uscire dalla crisi.
Gli alunni vorrebbero avere la possibilità di gestire l’orario settimanale autonomamente e che venga rimesso in discussione il tetto di cinquanta assenze per la bocciatura.
Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, afferma che è necessario attuare delle riforme per eliminare i meccanismi di inefficienza che hanno indebolito la scuola italiana in passato. Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, appoggia il ministro Gelmini.
Invece Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria del Pd, sostiene che gli studenti non dovrebbero stare in aule sovraffollate, oltre il limite della sicurezza.
Anche il 15 e il 16 ottobre si manifesterà per la cancellazione dei tagli di orario, materie, e posti di lavoro, per l'assunzione stabile dei precari, per l'investimento nell'istruzione almeno ai livelli medi europei e per il recupero integrale degli scatti di anzianità e dei contratti.
Il 30 ottobre sciopereranno i precari.

Salviamo la scuola dalle mani della Gelmini (di Alessandra)


 “Cambiare, ORA!” E’ questo lo slogan degli almeno 300mila ragazzi scesi in piazza venerdì 8 ottobre. I giovani di tutta Italia hanno voluto dire no ad una scuola che ormai non li rappresenta più. Il nuovo anno scolastico ha portato dei cambiamenti profondamente innovativi, opera del ministro Gelmini, super odiata dai ragazzi italiani. Bilanci in rosso, innumerevoli tagli, accorpamenti di alunni in classi troppo piccole, docenti precari, diminuzione dei fondi: questi sono solo alcuni dei motivi che hanno scatenato le ire delle famiglie e degli studenti stessi! A protestare per le strade della capitale erano in 35mila, tra professori e alunni, che hanno paralizzato il traffico in zona Trastevere e hanno marciato imperterriti e battaglieri verso il Ministero. In prima fila sotto il dicastero manifestavano anche i disabili indignati, che sventolavano cartelloni parecchio eloquenti “Rischiamo, con i tagli, di essere espulsi dalla scuola”! Una delegazione ha chiesto di incontrare il ministro che però non ha accettato di riceverla, avvalendosi del fatto che all’Università La Sapienza fosse in atto una manifestazione in suo sostegno. Ciò ha spinto i manifestanti a rimanere in presidio sotto il dicastero; gli studenti “fantasma”, che indossavano cioè maschere bianche in modo da nascondere il volto, si sono appostati sulle scale del Ministero sotto la ferma vigilanza delle forze dell’ordine. “Bisogna avere il coraggio di cambiare –ha affermato la Gelmini proprio nelle prime ore dello sciopero- La protesta di oggi però mi pare riproporre vecchi slogan di chi è aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento”.
Va sicuramente a vantaggio degli scioperanti la replica del presidente dell’Italia dei Valori Di Pietro “E' vergognoso che la protesta di migliaia di studenti venga liquidata. Il ministro Gelmini sa benissimo che i tagli alla scuola pubblica sono un colpo d'accetta sul futuro di questo Paese!”. E come dargli torto visti gli indiscriminati tagli ai fondi per la scuola pubblica.
Ma passiamo ai numeri: gli scioperanti chiedono la reintroduzione delle 67mila cattedre precedentemente eliminate, un piano straordinario per l’edilizia scolastica di 12 miliardi in 10 anni e una Legge Quadro che finanzi borse di studio e libri. Non è soltanto la politica economica a mandare su tutte le furie: l’accorpamento di scuole molte diverse tra loro, l’ordinamento didattico, il limite delle 50 assenze, il fatto che gli alunni debbano stare in classi sovraffollate oltre il limite della decenza. Il rischio di una degenerazione improvvisa delle manifestazioni è stato scongiurato questa volta poiché la protesta si è rivelata molto tranquilla nonostante i momenti di tensione. A Milano l’uso di spray urticanti avrebbe provocato il ricovero di un funzionario: secondo la questura milanese tra gli studenti si sarebbero mescolati esponenti dei centri sociali. Sembra di capire che questo è soltanto l’inizio delle agitazioni, i protestatori non intendono mollare e lasciare in queste condizioni il futuro dell’istruzione. Già il prossimo venerdì 15 ottobre sono previste nuove mobilitazioni portate avanti per l’intera giornata da docenti e Ata vicini ai Cobas. Le agitazioni si protrarranno fino a sabato 16 quando scenderanno in piazza anche Fiom e Cgil. Si annunciano contestazioni anche per il 30 ottobre e il 3 novembre. Quest’autunno 2010 si prospetta molto caldo e denso di avvenimenti.

"Le manifestazioni di oggi sono contro e non per la scuola”? (di Cristina)


Roma, Napoli, Palermo, Milano, Torino, Firenze,Bologna, Lecce, Catania e chi più ne ha più ne metta. Più di 300 milioni di ragazzi hanno animato il 15 ottobre queste piazze portando avanti scioperi, cortei , proteste sperando di sensibilizzare il governo e in particolare l’apparato del Ministero dell’Istruzione a rendere più efficienti le riforme applicate di recente. E’ inutile negare che queste nuove riforme definite “innovative e moderne” hanno creato una realtà alquanto drammatica ed è per questo che i ragazzi di tutta Italia, insieme ai docenti,scioperano chiedendo di essere ascoltati. Chiedono l’annullamento dei tagli iniziati con la Legge Finanziaria 133 del 2008 e la reintrodurre tutti i docenti precari che adesso si ritrovano senza lavoro in diretta conseguenza alle 67.000 cattedre che sono state eliminate. 
Al grido di “Stella Ciao” reclamano anche un piano straordinario per l'edilizia scolastica e di rispettare il diritto relativo all’acquisizione di borse di studio, di trasporti e comodato d’uso sui libri di testo. Si leggono slogan come “Partigiani della conoscenza, costruttori di libertà” sorretti da studenti che esigono di cambiare anche la politica sui cicli e la didattica date le nuove riforme che hanno portato ad una numerosa perdita di ore, all’aumento degli studenti per classe, al ruolo, reso quasi secondario, dei laboratori. Da un comunicato degli studenti si legge Vogliamo una vera riforma della scuola, che abbandoni il 'modello Gentile' di alfabetizzazione di massa, per realizzare una scuola che non miri a selezionare, ma che dia opportunità a tutti". Eppure sembra che ciò non abbia neppure toccato lontanamente il nostro Ministro dell’Istruzione che anzi afferma : "La protesta di oggi però mi pare riproporre vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo, di chi è aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento e crede di usare la scuola come luogo di indottrinamento politico della sinistra". Mariastella Gelmini infatti crede che tutte queste riforme serviranno a sostituire quelle vecchie le quali hanno portato all’indebolimento della scuola italiana in passato. Non si sa a quale riforme così dannose ella fa riferimento ma di tutta risposta il presidente dell’Italia dei Valori, Di Pietro, replica: “E' vergognoso che la protesta di migliaia di studenti, scesi in piazza questa mattina per protestare, venga liquidata dalla fautrice di questa mattanza con una semplice battuta.” Egli infatti è consapevole che tutto ciò che oggi porta dei danni all’apparato scolastico sarà “un’accetta sul futuro di questo Paese”.
Tuttavia i giovani non hanno alcuna intenzione di mollare infatti già per il 30 ottobre è prevista una nuova protesta da parte dei precari e per quanto riguarda il 3 novembre scenderanno nelle piazze gli iscritti all’Anief, gli educatori in formazione che si ritroveranno a Roma davanti al ministero.
È inutile negare che più di puntare alla creazione di una scuola di qualità, le riforme targate Gelmini tendono a essere influenzate da aziende private con l’unico obiettivo di sfruttare la cultura e le intelligenze della scuola per interessi di mercato e di tipo economico.

Studenti scioperano contro le nuove riforme (di Viviana)


Sono stati circa 300 mila gli studenti che venerdì 15 ottobre si sono riuniti nelle piazze delle proprie città per dire  che l’opposizione alla riforma Gelmini continua ancora . Le motivazioni che spingono gli  studenti a ribellarsi  contro queste riforme sono diverse .Attraverso queste proteste i ragazzi vogliono ottenere l’annullamento dei tagli e la reintroduzione sul posto di lavoro di tutti i docenti precari che sono stati messi alla porta con l’eliminazione di 67.000 cattedre . In ambito politico e economico anziché spendere denaro per inutili e dannose spese militari , chiedono  un investimento ai fini culturali che potrebbe essere l’unico modo per uscire dalla crisi. Riguardo la didattica il ministro della pubblica istruzione taglia ore, aumenta studenti per classe, ma soprattutto, con la nuova riforma vi è un sistema suddiviso in biennio-triennio, da ciò scaturisce l’impossibilità di completare nei tempi stabiliti  i programmi e una rincorsa alle verifiche. Quindi richiedono  un biennio unitario affiancato a un triennio,  allo scopo di indirizzare al meglio verso la specializzazione dei percorsi formativi, per far sì che possano  accedere al mondo lavorativo e universitario con competenze adeguate. Inoltre desiderano che venga rimesso in discussione la bocciatura per le cinquanta assenze fatte nel corso dell’anno . Alle proteste la Gelmini risponde così: “la protesta mi pare riproporre vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo, di chi è contro qualsiasi tipo di cambiamento e crede di utilizzare la scuola come luogo di indottrinamento politico della sinistra.” Cicchitto afferma che “gli studenti che hanno sfilato con slogan datati per le vie della città sono contro e non per la scuola.” Infine Antonio Di Pietro , presidente dell’Italia dei valori , scrive sul suo blog che “il Ministro Gelmini sa benissimo che i tagli alla scuola pubblica sono un duro colpo sul futuro di questo paese”, e trova vergognoso il fatto che la protesta di migliaia di studenti sia stata liquidata con una sua semplice battuta . Quella di venerdì è solo la prima protesta di una lunga serie , poiché studenti , docenti , precari, sono disposti a continuare la loro protesta anche nei giorni 30 ottobre e 3 novembre .

Sciopero in tutta Italia! (di Luana)


La mattina dell'8 ottobre gli studenti di tutta Italia si riuniscono nelle piazze per protestare contro la riforma del Ministro Gelmini. In circa 300 mila partecipano alle manifestazioni contro i tagli delle scuole nel piazzale Ostiense per dirigersi verso il ministero dell'istruzione. Stessa cosa avviene anche in diverse città dell' Italia come: Torino,Milano,Bologna,Lecce,Trieste..
Proprio lì fortunatamente troviamo manifestazioni tranquille senza gravi problemi, con qualche episodio di tensione.
La Gelmini protesta per l'utilizzo di slogan vecchi e ripetitivi e accusa gli scioperanti di non aver coraggio di cambiare,di voler rimanere al passato, per trovarsi in uno stato equo.
A ciò risponde il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro: “Il ministro Gelmini sa benissimo che i tagli alla scuola sono un colpo d’accetta sul futuro di questo Paese” e considera vergognoso che il ministro riesca a liquidare tale manifestazione con una battuta.
L'intento dei manifestanti è quello di rintrodurre nelle scuole i docenti licenziati che hanno abbandonato 67.000 cattedre e un piano sull’ edilizia scolastica di 12 miliardi di euro in dieci anni.
Da queste manifestazioni si sentono voci come: “Basti ai tagli” e  “Gelmini vogliamo una vera riforma della scuola”.
Il loro dissenso è anche ispirato all’unione di scuole di discipline diverse tra loro; all’aumento del numero degli studenti per classe e all’apertura della scuola ai privati,timorosi peraltro che i comitati tecnico-scientifici vengono composti da baroni e imprenditori.
In particolar modo deve essere ricontrollata la decisione sul numero delle cinquanta assenze per aver il diritto di mancare alle lezioni come forma di protesta.
A Roma così quasi trenta mila si dirigono verso il ministero e chiedono di essere ricevuti dalla Gelmini, che non li accoglie e afferma di avere dei sostenitori all’università La Sapienza a Palermo.
Questa è stata una delle manifestazioni più calde e sentite del mese di Ottobre, che unisce in una sola giornata DOCENTI, PERSONALE ATA e STUDENTI.
Si fanno sentire anche i disabili, disgustati dai tagli eseguiti che potrebbero cacciarli dalle scuole.
Con questa nuova politica sembra chiaro che siamo ritornati indietro nel tempo, nel peggiore dei modi.
Questa giornata dell’ 8 ottobre non sarà certamente l’unica, ma ne sono previste altre, destinate anche queste al successo. Già è avvenuta quella della mattina del 15 ottobre,che chiamava i docenti e il personale ATA a scioperare insieme agli studenti e ai genitori fino al 16 ottobre.
È opportuno fare sentire ed esprimere il proprio dissenso per dimostrare di non essere d’accordo nei confronti di un ministro, che non ascolta e che peggiora la situazione. Si deve rappresentare ciò, tramite queste manifestazioni ed essere in grado di cambiare le cose per gestirle in modo giusto ed equilibrato. Pensate che la Gelmini glielo lo permetterà? Lo vedremo..

Monday 4 October 2010

Il primo articolo su cui cimentarsi: usi e abusi di Wikipwedia!!!

Il primo articolo su cui ci cimenteremo tratterà degli usi e abusi della famosa enciclopedia online Wikipedia, come fonte di studio e di ricerche.

Il problema di fondo si può riassumere in tre critiche di base:
1) WP contiene errori in quanto è una enciclopedia basata su lavoro di non specialisti volontari;
2) Gli studenti l'utilizzano come fonte primaria senza verificare le informazioni;
3) l'enciclopedia in linea è facilmente accessibile e dunque "ricopiabile".

Proprio per questo motivo un po' tutta l'informazione che circola su internet è in un modo o nell'altro "copiata" da Wikipedia e questo crea degli scompensi: una informazione falsa può anche essere modificata e corretta nella voce di Wikipedia, ma spesso si è già diffusa su migliaia di altri siti che l'hanno ripresa e che non provvederanno altrettanto velocemente a rettificarla.

Abbiamo visto che ci sono stati persino dei consulenti del nostro Ministero dell'Istruzione che si sono serviti di Wikipedia per la compilazione di un libretto sul Risorgimento: che ne pensate in proposito?

A voi la parola, aspetto con trepidazione i vostri contributi entro sabato

Linee guida per la composizione dell'articolo di giornale

LE FASI DI COMPOSIZIONE DELL'ARTICOLO DI GIORNALE
1. Pre-scrittura

a. Lettura e analisi dell'argomento e della consegna

b. Lettura, analisi e selezione della documentazione

c. Scelta della tipologia di articolo e identificazione della notizia

d. Individuazione delle 5 W (+ 1 H) e del background (da svolgere nell'ordine prioritario a seconda della notizia)
• Who: descrivi le caratteristiche e / o il ruolo sociale del/dei
protagonisti della vicenda
• What: riassumi l'evento
• Where: indica con precisione il luogo
• When: definisci con precisione il momento in cui si è svolto l'avvenimento
• Why: evidenzia possibili cause
• How: descrivi le modalità di svolgimento dell'avvenimento
• Background: Evidenzia lo sfondo sociale / politico / familiare, il contesto cittadino…

e. Amplificazione e organizzazione dell'informazione

f. Elaborazione della scaletta:
• Rileggi gli appunti
• Cancella gli elementi superflui
• Accorpa elementi della notizia affini e collegati
• Evidenzia gli elementi più importanti
• Poni in successione verticale i punti della scaletta numerandoli
• Al primo punto della scaletta poni il lead
• Per i punti successivi segui un ordine da te stabilito (cronologico, di rapporti causa-effetto…)
• Verifica la coerenza nella successione dei punti della scaletta

g. Scelta della destinazione del testo

2. Scrittura
a. Risposta alle consegne

b. Sviluppo della scaletta

c. Montaggio dell'articolo
• Lead (risposta alle 5 W + 1 H)
• Blocco: corpo centrale dell'articolo, in cui la notizia è ripresa e
sviluppata
• Paragrafo conclusivo: spunti per sviluppi futuri

d. Assegnazione del titolo

3. Post-scrittura

a. Rilettura e correzione

b. Copiatura / digitazione e presentazione grafica

c. Rilettura conclusiva

(S)memoranda: cos'è?

Oggi nasce (S)memoranda: dal latino memoranda, cioè cose da ricordare, con la s davanti per smorfiare un po' la vostra agenda (dal latino = cose da fare... e poi dicono che il latino è una lingua morta...) preferita.

In questo blog metteremo tutti i materiali didattici prodotti da voi nel nostro percorso di un anno scolastico insieme.
I vostri articoli, saggi, le traduzioni più entusiasmanti, e se vorrete le più esilaranti (ovviamente anonime), le vostre ricerche, recensioni e segnalazioni, e tutto il resto, che potrete commentare a vosto piacimento (a patto che vi apriate un Google account, si intende).

Spero che l'idea riscuota successo, e che anche altri docenti vogliano unirsi all'esperimento (segnatamente la prof. di filosofia!).

Al lavoro allora, riempiamo il blog dei miei e dei vostri contenuti!