Sunday 24 October 2010

Il popolo italiano non si arrende agli attacchi del ministro: slogan, grida e cortei animano le piazze italiane. (di Silvia)


"Bisogna avere il coraggio di cambiare. E' indispensabile proseguire sulla strada delle riforme: dobbiamo puntare a una scuola di qualità, più legata al mondo del lavoro e più internazionale",  - è questa la risposta del Ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, contro tutti coloro che venerdì 8 ottobre sono scesi nelle piazze italiane per protestare. 
In 50 città d’Italia,fra cui Roma, Napoli, Milano, Bologna, Lecce, non solo studenti, docenti e precari, ma anche ricercatori, associazioni dei genitori dei disabili e il personale ATA, rivolgono la loro rabbia verso una  donna, che ritiene di “ far del bene” alla scuola italiana, già debole nel passato. Una giornata tranquilla  in tutte le città a parte Torino e Milano, dove sono intervenute le forze dell’ordine. Un ministro che si è opposto all’incontro di una delegazione, ritenendo che questo “stupido” sciopero non è stato fatto per difendere la scuola e l’istruzione pubblica, ma che è una strumentalizzazione da parte della sinistra, una sorta di propaganda  politica. 
Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl, aggiunge che queste proteste, fra slogan, cortei e grida, sono contro e non per la scuola. Nonostante l’indifferenza del ministro Gelmini gli italiani, lottano per una nuova  riforma che possa migliorare le ”nostre” scuole, con l’aumento delle ore, la diminuzione degli alunni per classe, l’assegnazione di cattedre, con l’opportunità dei  precari di lavorare, con la diminuzione di tagli iniziati con la Legge Finanziaria 133 del 2008, con l’approvazione di una Legge Quadro sul diritto allo studio per borse di studio, chiedendo in fine  forti investimenti sull'edilizia scolastica. 
Non è che solo l’inizio di una protesta che continuerà a manifestarsi fino a quando il popolo italiano non avrà ricevuto delle risposte da parte di coloro che detengono il potere.

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