Saturday 11 December 2010

Quanto costano i “superpoteri”? di Alessandra


“Scegliete la vita”. È proprio Trainspotting, un film shock sulla droga che ha fatto scandalo nel 1993, a ricordarcelo.  Nonostante gli avvisi il fenomeno droga persiste ed evolve continuamente nel tempo. L’Italia è uno scenario parecchio conosciuto nel mondo a causa dei numeri delle classifiche: in Europa ci troviamo al quarto posto per l’uso di cocaina e al primo per quello di cannabinoidi. E come se non bastasse la Sicilia si sta facendo avanti anche come produttrice. Di conseguenza si deduce facilmente come la droga e tutto ciò che comporta sia un fenomeno molto, anzi troppo, diffuso nel nostro Paese. Circa i 2/3 dei ragazzi italiani fanno uso di sostanze. Ma sanno davvero a cosa vanno incontro? Innanzitutto il rischio di “addiction” ovvero di dipendenza, può sembrare relativamente basso ma è fatale, soprattutto per sostanze illecite supera il 50%. I rischi indotti: alterazione della coscienza e agitazione  psico-motoria (quelli più evidenti già dalla prima assunzione). Ovviamente non è tutto!  Amnesie e repentini sbalzi d’umore sono all’ordine del giorno per un tossicodipendente; anche gli attacchi di panico e le manie di persecuzione lo tormentano giornalmente. Non può nemmeno dormire sonni tranquilli in quanto l’assunzione di sostanze stupefacenti comporta disturbi del sonno quali ad esempio incubi ed insonnie per poi degenerare in disturbi psicotici e addirittura nei tanto pericolosi attacchi epilettici. Le droghe più usate dai giovani sono i derivati della cannabis, occorre perciò delineare un quadro più preciso sui danni che il loro uso comporta. Seppur controversa per molti anni, la dipendenza da cannabis è stata recentemente dimostrata. Intanto bisogna distinguere tra effetti positivi ed effetti negativi. Perché si, le droghe hanno anche effetti apparentemente positivi che nascondono però danni irreversibili. Sicuramente l’uso di cannabis provoca una diminuzione dello stress  e un netto miglioramento dell’umore così come una più precisa percezione sensoriale; ci rende tutti “filosofi”, pronti ad esprimere pensieri creativi e a metterci in mostra anche grazie ai cambiamenti cinestetici apportati (ovvero ad una percezione diversa del nostro corpo). Ma a quale prezzo? Un prezzo decisamente salatissimo: tosse, asma, paranoie, allucinazioni, ansia, dipendenza psicologica, noia e per gli studenti una difficoltà della memoria a breve termine compromettente. E ancora: tensione dei muscoli facciali, peggioramento del coordinamento motorio, aumento dell’appetito. Certamente tutto amplificato nei ragazzi che ancora sono nell’età della crescita. Chi è veramente disposto a “sborsare” così tanto?

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